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Colecistectomia

Si intende l’intervento di asportazione completa della colecisti a causa di calcoli o tumori benigni o maligni in essa contenuti. Sono oggi 30 anni da quando per primo in Italia ho eseguito questo intervento per via laparoscopica. Oggi molte cose sono cambiate. Le apparecchiature sono molto migliorate e l’esperienza mi ha insegnato ad affrontare casi clinici anche molto complessi in totale sicurezza.
Una mia intervista televisiva sulla calcolosi della colecisti e suo trattamento
– PRIMA PARTE
– SECONDA PARTE

Analizziamo ora i diversi aspetti del problema

Diagnostica: Sono molto importanti gli esami specifici pre operatori che possono indicare una concomitante patologia epatica, delle vie biliari o di altra genesi. Quella strumentale si è molto evoluta e si giova di tecniche diagnostiche pre operatorie molto raffinate. In primis l’ecografia seguita poi, quando sussista qualche dubbio, dalla risonanza magnetica nucleare che permette di vedere meglio il coinvolgimento delle vie biliari (ittero, pancreatite…).
L’intervento: nel febbraio del 2020 sono trascorsi trent’anni dalla prima colecistectomia laparoscopica che personalmente ho eseguito al secondo policlinico di Napoli. Attualmente la colecistectomia viene eseguito sempre per via laparoscopica. La tecnica ormai è collaudata ma per essere sicura e affidabile necessita di una preparazione chirurgica specifica. In qualche raro caso in cui con la laparoscopia non si riesce a portare a termine l’intervento è necessario ricorrere alla laparotomia. Non vi sono limiti alla indicazione alla laparoscopia se non quelli legati alle condizioni generali del paziente. Anche i casi di colecistite acuta, che vanno operati nel più breve tempo possibile, oggi devono essere affrontati per via laparoscopica. Io propongo la tecnica micro laparoscopica che è una evoluzione della semplice laparoscopia. È attuabile solo in centri ben attrezzati e da chirurghi che abbiano una consolidata esperienza alle spalle nella laparoscopia “convenzionale”.
Calcoli
I calcoli biliari (qui vedete un mega_calcolo) sono delle vere e proprie pietre che si formano nella colecisti per la precipitazione di alcuni elementi della bile; intorno a questi si aggregano poi calcio, colesterolo, pigmenti e sali biliari che fanno aumentare di dimensione i calcoli. Questi possono stimolare la parete colecistica che è costituita in parte da uno strato muscolare, determinando una contrazione spastica che, nel tentativo di espellere questi corpi estranei, danno luogo ad un forte dolore improvviso definito come colica. La colica non è il solo sintomo della calcolosi della colecisti perché queste”pietre” determinano una azione di irritazione costante sulla delicata parete interna della colecisti causando infiammazioni, aderenze, e altre complicanze. Un’altra complicanza temibile si può verificare quando i calcoli dalla colecisti vanno a finire nelle vie biliari. In questi casi si può manifestare ittero con il colorito caratteristico giallo della cute e delle sclere e prurito o anche solo un’alterazione degli esami di laboratorio principalmente gli enzimi epatici fra i quali il più importante di questi che è la fosfatasi alcalina.
• Tumori
– Benigni
Sono abbastanza frequenti e rappresentano una categoria che si identifica come “fibro-adeno-miomatosi” colecistica. Molto spesso i pazienti che vengono alla mia osservazione temono che possa trattarsi di lesioni maligne. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta invece di lesioni assolutamente benigne che talvolta possono dare una sintomatologia dolorosa. In questi casi la colecisti va asportata sempre in laparoscopia, intervento indicato anche quando questi tumori raggiungono o superano il centimetro di diametro.
– Maligni
Il cancro della colecisti è una complicanza evolutiva che compare dall’uno al due per cento dei casi di calcolosi. Si presenta il più delle volte come neoplasia in fase avanzata ed ha una prognosi molto negativa e infausta perché la colecisti poggia sul fegato e può determinare in tempi rapidi metastasi in questo organo. Spesso la neoplasia è subdola e misconosciuta, per cui bisogna esaminare tutte le colecisti una volta asportate perché talvolta si possono nascondere brutte sorprese.

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